Archivi del mese: giugno 2008

Buonanotte al… Nopron!!

I bambini hanno un sono fisiologicamente diverso dagli adulti, ovvero più leggero e dai frequenti risvegli.
Se questa semplice nozione fosse condivisa, a molte neomamme non verrebe posta la fatidica domanda : “Dorme?” (se la risposta è NO e la mamma allatta, la domanda successiva sarà: “Ma gli basta il latte?”). Dormire tutta la notte è un po’ come camminare: ogni bambino ha i suoi tempi, e così come a nessuno sembrerebbe strano non veder camminare un bambino di tre mesi, altrettano normale dovrebbe essere non dormire senza interruzioni a 7 mesi.
Un bambino che abbia un sonno realmente frammentato dovrebbe richiedere un’analisi più approfondita della situazione, per individuare se il problema realmente esiste e quale potrebbe essere l’eventuale soluzione.
Invece, spesse volte, si va alla ricerca della soluzione miracolosa, quella che in un battibaleno riduce i risvegli del piccolo e garantisce ai genitori sonni tranquilli.
A volte, questa soluzione si chiama
nopron e viene dato finchè mamma e papà lo ritengono necessario, anche per mesi.

Come possiamo leggere, il nopron si può dare per quanto tempo si vuole, non dà assuefazione, non crea dipendenza e gli effetti collaterali sonno irrilevanti.

Fantastico, no?

Sarebbe bello Alibabà, se la tua storia finisse qua,
ma in ogni storia c’è sempre un MA…”

(E. Luzzati, Alibabà e i 40 ladroni)

MA, cosa sappiamo del Nopron?
Abbiamo fatto una piccola ricerca ed abbiamo scoperto che:
su PubMed risultano solo 16 studi sul Nopron, di cui solo 2 sul sonno dei bambini risalenti al 1991 e 1992. Poi più nulla.
In Francia è vietato ai bambini minori di tre anni, per gravi effetti collaterali che sono stati segnalati come si può leggere:
qui,
qui e
qui
In particolare, nell’ultimo link possiamo leggere che, oltre a confermare il limite dei tre anni, a pagina 10 dice:
L’idrossizina (Atarax) ha generalmente pochi effetti secondari fatto salvo una sedazione eccessiva e delle manifestazioni anticolinergiche (bocca secca, stitichezza, ritenzione urinaria, disturbi di adattamento, sindrome confusionale) . Al contrario, i derivati della fenotiazina (niaprazina Nopron, alimemazina Théralène), hanno gli effetti collaterali dei neurolettici. Inoltre,
il loro uso nel bambino sotto i 12 anni con rischio di apnea è sconsigliato per il ruolo ipotetico nella morte istantanea del lattante”(la SIDS, o sindrome da morte in culla, per capirci).
C’è una ricerca americana del 2007 in cui si afferma che le consultazioni sui disturbi del sonno in pazienti ambulatoriali si concludono nell’81% con una prescrizione farmacologica da parte di un pediatra o neupsichiatra. Nell’abstract non vengono specificati i farmaci, ma si dice che la maggior parte non sono approvati dall’FDA per questa indicazione.
La situazione in Italia è, forse, meno pesante sul piano della quantità di prescrizioni, ma la sostanza non cambia.
In Italia, sono circa 650 i principi attivi prescritti ai bambini a carico del SSN, di questi circa 1/3 di quelli utilizzati nelle cure primarie e circa la metà di quelli di uso ospedaliero sono
utilizzati con modalità off-label, cioè per una indicazione non prevista nel bugiardino, per la quale hanno ottenuto la licenza (cfr. Bollettino d’informazione sui Farmaci 1/08).
A questo si sta cercando di porre rimedio, perchè nel 2006 è stato approvato il regolamento europeo per la sperimentazione dei farmaci in pediatria, definendo le linee guida per la conduzione degli studi.
La verità è questa, mancano i trial clinici pediatrici, e questo espone i bambini a errori terapeutici 3 volte più degli adulti.
Il Nopron è uno di questi, mancano gli studi ma viene adoperato in tutto il mondo, i francesi ne vietano l’uso sotto i 3 anni e hanno riscontrato effetti collaterali a volte anche seri.
Da noi il sistema di farmacovigilanza, basato sulle segnalazioni spontanee da parte dei medici ospedalieri e di famiglia è molto debole, per cui spesso gli effetti indesiderati sono sottostimati.

Ultima considerazione: i farmaci hanno un effetto sui “disturbi” del sonno legato al periodo di somministrazione. Finita la boccetta, finito l’effetto.